Mises vs Hayek sul futuro della civiltà
Tratto dalla serie Wire del Mises Institute
Questa pubblicazione è fruibile in:
versione audio (in inglese) narrata da Millian Quinteros
versione testuale in lingua spagnola
Tradotto dall’originale di Artur Marion Ceolin - pubblicato il 5 set 2023
Ludwig von Mises e F.A. Hayek, due dei più noti economisti della scuola austriaca del XX secolo, hanno forse seguito la stessa scuola di pensiero, ma si sono molto differenziati nel loro lavoro. Nella considerazione dell'azione umana, i due uomini differivano nella metodologia: Mises sosteneva un uso puro della ragione attraverso la prasseologia, mentre Hayek, in alternativa, difendeva il metodo compositivo.
Per quanto riguarda il processo di mercato e l'imprenditorialità, i punti di vista di Mises e Hayek non sono solo diversi, ma opposti. Hayek, nei suoi articoli "Economia e conoscenza" e "L'uso della conoscenza nella società", ha evidenziato il ruolo della conoscenza nel processo sociale e come il sistema dei prezzi sia un'istituzione che diffonde le informazioni sui mercati. Mises, invece, sosteneva che ciò che conta non sono i prezzi realizzati in passato, ma i prezzi futuri che orienteranno le decisioni, i piani d'azione e l'allocazione delle risorse.
Evidentemente, le discrepanze nei punti di vista di Mises e Hayek sul mercato hanno guidato le loro diverse posizioni sul socialismo. Hayek sottolineava il problema della conoscenza, evidenziando che esiste un tipo di conoscenza legata a circostanze particolari che non può essere centralizzata. Al contrario, Mises, come ha presentato Joseph T. Salerno nei suoi articoli "Ludwig von Mises as a Social Rationalist" e "Reply to Leland B. Yeager on 'Mises and Hayek on Calculation and Knowledge'", ha concepito che anche se tutta la conoscenza potesse essere centralizzata, persisterebbe un problema nel calcolo economico, poiché l'azione umana è orientata al futuro e il mondo sociale è costruito attraverso azioni individuali sovrane e soggettive che guardano al futuro.
Mentre Hayek considerava le variazioni e le differenze dei prezzi come la forza trainante dei cambiamenti e dei comportamenti economici, Mises metteva in evidenza il ruolo del calcolo imprenditoriale. Per Hayek, gli individui non sono attori, ma reagiscono alle informazioni dettate dai prezzi. Mises, invece, scriveva che gli imprenditori sono la forza trainante dell'economia. Senza diritti di proprietà e imprenditorialità, è impossibile allocare le risorse in modo efficiente. In un'economia pianificata centralmente, tutte le decisioni sono arbitrarie e non seguono criteri economici.
Le differenze si accentuano se si guarda al modo in cui Mises e Hayek esaminano le istituzioni. Per Hayek, le istituzioni (o ordini spontanei) si sviluppano in un processo lungo e poco comprensibile come risultato dell'azione umana, ma non della progettazione umana; le persone accettano e seguono le istituzioni in modo automatico e non riflessivo. Mises, invece, riteneva che le istituzioni nascessero dalla comprensione, dalla riflessione e dalla deliberazione umana. Le istituzioni non emergono magicamente e senza la comprensione umana. Gli individui sono parte dello sviluppo istituzionale e ogni azione sarà parte del cambiamento istituzionale.
Come ha sottolineato Salerno, quando Mises ha spiegato l'emergere della famiglia moderna, ha affermato una prospettiva di azione. Gli individui vedono altre famiglie, i loro benefici, e decidono di formare la propria famiglia con i loro partner. Non affermano passivamente che la famiglia è un'istituzione data che è emersa nel tempo e che quindi deve essere seguita. Per Mises, gli individui sono attori attivi; per Hayek, gli individui sono reattori passivi.
Per Mises, l'ideologia gioca un ruolo enorme in ogni aspetto sociale. Gli individui non si limitano a reagire ai cambiamenti dei prezzi come arbitri ma, con i loro valori, creano il futuro. Credenze, valori, pregiudizi e comprensioni guidano le decisioni e le azioni umane. Per Mises, prospettive sociali sbagliate possono portare a effetti dannosi, ostacolando la libertà, la proprietà e lo sviluppo economico. Ed è proprio questa l'importanza della diffusione di buone idee che guidano le azioni etiche, il rispetto della proprietà e della libertà altrui e, di conseguenza, l'evoluzione della società e dell'economia di una nazione.
Nascendo senza deliberazione, le istituzioni non sono ordini spontanei. Le istituzioni sono ordini organici, costruzioni dal basso verso l'alto che dipendono dalle decisioni umane, dalla riflessione umana sul processo sociale, dalla comprensione timologica del comportamento altrui. Un insieme errato di credenze non solo ostacolerebbe lo sviluppo economico e sociale, ma potrebbe anche distruggere il coordinamento sociale.
Questa è la situazione che la società occidentale si trova ad affrontare oggi. Il postmodernismo, il relativismo e il progressismo sono convinzioni errate che disturbano il processo sociale e il coordinamento. Sono un insieme di credenze che distorcono l'interpretazione dei fenomeni sociali, assumendo un approccio costruttivista alla realtà. Gli individui con tali convinzioni non sono individui, ma armi per una finta rivoluzione attraverso lo scontro di generi, razze, classi e simili.
In questo scenario, la posizione di Mises deve essere evidenziata. Queste ideologie contemporanee che ostacolano le azioni etiche stanno distruggendo le istituzioni da decenni. Le persone stanno facendo scelte sbagliate e non dobbiamo rimanere seduti in attesa di una correzione dei piani a lungo termine. Le persone riflettono sui fatti e scelgono di proposito le direzioni sbagliate seguendo il loro quadro di analisi.
La civiltà non deve confidare in un processo di selezione hayekiano a lungo termine, in cui i piani e le azioni vengano magicamente e passivamente corretti. Non succederà, e il progresso sarà ostacolato dal fatto che l'imprenditorialità e il processo di mercato sono sotto attacco.
Per salvare la civiltà occidentale da un tragico destino, gli individui devono difendere le idee che sostengono la libertà individuale, i diritti di proprietà individuale e l'imprenditorialità individuale. Gli individui devono essere coinvolti nel processo sociale, denunciando e combattendo gli effetti dannosi delle ideologie contemporanee.
Gli individui devono lasciare i loro spazi sicuri in cui si limitano alla loro vita privata e diventare parte di un processo in cui si combattono collettivismo, interventismo e socialismo. Il motto di Mises, tratto dall'Eneide di Virgilio, esprime perfettamente questo concetto:
Tu ne cede malis, sed contra audentior ito.
che significa "Non cedere al male, ma procedi sempre più audacemente contro di esso".
Articolo bellissimo, grazie.